La gravidanza nelle pazienti affette da MICI

La gravidanza

Per le donne affette da MICI in gravidanza non vi sono raccomandazioni specifiche.

La dieta deve essere equilibrata, con cibi freschi, evitando gli alimenti per cui si è manifestata una scarsa tolleranza.

1

I consigli nutrizionali

Per le donne affette da MICI in gravidanza non vi sono raccomandazioni specifiche. È comunque utile seguire alcune “regole generali” quali:

  • Supplementazione di acido folico (raccomandata per tutte le donne in gravidanza per la prevenzione dei difetti del tubo neurale nel neonato). Il dosaggio raccomandato è 2-5 mg al giorno;

  • Supplementazione di calcio e vitamina D in caso di necessità di assunzione di cortisone;

  • Terapia con ferro in caso di anemia sideropenica.

È inoltre importante per la salute del nascituro l’astinenza da bevande alcoliche e la sospensione dal fumo. La dieta deve essere equilibrata, con cibi freschi, evitando gli alimenti per cui si è manifestata una scarsa tolleranza.

In caso di sospetta malnutrizione (calo ponderale o scarso incremento di peso durante la gravidanza) è importante rivolgersi al proprio gastroenterologo di fiducia per verificare che la malattia non sia attiva ed eventualmente considerare la valutazione da parte di un nutrizionista.

La dieta deve essere equilibrata, con cibi freschi, evitando gli alimenti per cui si è manifestata una scarsa tolleranza.

2

I farmaci dannosi

Molte donne temono che i farmaci per le MICI possano essere dannosi per la gravidanza, mentre solo un quarto teme che l’attività di malattia sia dannosa durante la gestazione. Questo induce molte donne a ridurre o sospendere autonomamente la terapia e a “sopportare” i sintomi che possono insorgere, senza rivolgersi al proprio gastroenterologo. In realtà mantenere la remissione della malattia è una priorità durante la gestazione, perché il rischio maggiore per la madre e per il feto è rappresentato proprio da una malattia attiva.

È consigliabile, quindi, iniziare una gravidanza in periodo di remissione della malattia (da almeno 3-6 mesi) per ridurre il rischio di esito sfavorevole (es. un aborto spontaneo) e per la salute del bambino. È noto ormai che se la malattia è attiva al momento del concepimento o durante la gravidanza, aumentino le probabilità di aborto spontaneo, parto pre-termine (prima della trentasettesima settimana) e basso peso alla nascita (inferiore a 2500 gr). Nelle pazienti in remissione durante la gestazione la malattia ha un impatto pressoché nullo.

Si raccomanda quindi di:

  • Iniziare la gravidanza con malattia inattiva;

  • Proseguire la terapia durante la gravidanza per il mantenimento della remissione (in accordo con il proprio gastroenterologo di fiducia);

  • Trattare le recidive della malattia che eventualmente insorgono durante la gravidanza. Quando si pianifica una gravidanza è fondamentale confrontarsi con il proprio gastroenterologo di fiducia in modo da rivalutare l’attività di malattia e il trattamento in corso. Questo permetterà di sospendere eventuali terapie controindicate in gravidanza e di sostituirle con farmaci considerati sicuri. Fortunatamente la maggior parte dei farmaci utilizzati per la terapia delle MICI possono essere assunti durante la gestazione e, per alcuni farmaci, il modesto rischio legato alla terapia è ampiamente compensato dal vantaggio che deriva dal mantenere la malattia in remissione. Una volta concordata la terapia più adeguata, è indispensabile continuare la terapia ed eseguire i controlli periodici (da stabilire insieme al proprio gastroenterologo) per rivalutare l’opportunità di modificare la terapia in corso in caso di modifiche del quadro clinico.

Il documento allegato offre una panoramica sulla gravidanza nelle pazienti affette da MICI.

Scarica l'allegato:

In cos'altro possiamo aiutarti ?