orna a Cagliari l’appuntamento formativo d’eccellenza per i professionisti impegnati nella cura delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI): l’VIII edizione del corso avanzato “Le nuove sfide nella gestione delle MICI: dall’età pediatrica all’adulto”, con la direzione scientifica dei professori Giammarco Mocci e Paolo Lionetti, e il patrocinio di importanti società scientifiche come la Società Italiana di GastroReumatologia e l’Associazione Giovani Gastroenterologi ed Endoscopisti Italiani.
Ad aprire i lavori sarà anche la presidente regionale di AMICI, Rita Limbania Vallebella, confermando il ruolo sempre più centrale dell’associazione nella promozione del dialogo tra clinici, istituzioni e pazienti.
Un’agenda scientifica ricca e multidisciplinare
Nel corso delle due giornate, oltre 40 relatori e moderatori si alterneranno in un programma intensivo che copre gli sviluppi più recenti nel campo delle MICI. Si parlerà di:
Diagnostica di nuova generazione, con focus su video-capsule, score endoscopici e nuove classificazioni istopatologiche;
Terapie convenzionali e innovative, incluso il posizionamento dei modulanti S1P e le terapie di salvataggio per la colite ulcerosa severa;
Approcci personalizzati, dal ruolo del microbiota ai rischi cardiovascolari nei pazienti IBD;
Casi complessi, come la pouchite complicata, l’IBD nel paziente oncologico e nei contesti di obesità;
Crohn’s disease e nuove molecole, con sessioni dedicate alla perianalità e alla diarrea da acidi biliari.
Non mancheranno momenti di confronto interattivo come il Tandem Talk tra chirurghi e gastroenterologi, e letture dedicate a tematiche emergenti come le coliti microscopiche e l’esofagite eosinofila.
AMICI Italia porta la voce dei pazienti nel futuro digitale della medicina
Tra gli interventi, la relazione di Salvo Leone, Direttore Generale di AMICI Italia, dal titolo: “Intelligenza artificiale e big data: una soluzione per il paziente?”
Un’occasione importante per riflettere sull’impatto delle nuove tecnologie nella medicina personalizzata e sull’importanza di integrare i bisogni dei pazienti nei processi di innovazione.